Chi non la conosce? Chi non ci è mai passata?
Sto parlando della sindrome della crocerossina…
Quale esperienza hai dell’amore?
Se dico AMORE che gusto ha per te?
Crocerossine… Alzi la mano chi non è mai stata in questo ruolo?
Quando ti sei fatta in quattro per qualcuno, sentendo di non ricevere nulla in cambio o molto poco, ma non ne potevi fare a meno…
Pur di sentirti utile e indispensabile. Prima lui/lei, i suoi bisogni e tu disponibile, anche se stanca, se non ne hai voglia, se hai bisogno tu di altro. E quando è il tuo turno…
Del resto, non pensi di meritare altro, di essere amata, sotto sotto, e allora aiuti aiuti all’eccesso così forse questo amore tanto bramato potrai averlo…
Ma, caso strano, questo amore che poi ti arriva è poco, sono briciole, e la sensazione di non essere adeguata, non passa mai. La strana sensazione che non è mai abbastanza. Che tu esisti e sei cercata a patto che… Come se fosse solo il bisogno che ha di te l’altro a darti senso.
Penso ovviamente nelle relazioni di coppia che si basano su questi presupposti, come anche nelle relazioni di amicizia.
Il baricentro è sempre spostato.
L’altro grande grande, i suoi bisogni enormi e tu piccola piccola, quasi inesistente, al punto a volte da non sapere neppure più quali siano i tuoi bisogni.
Sensi di colpa, sensazione di inadeguatezza le costanti.
Ma lui ha bisogno di me.
Io sono importante per lui.
Senza di me che cosa farebbe?
Quante energie hai messo in tutto questo?
Io mi prendo cura di te, tu starai bene, me ne sarai grato e mi amerai.
Prima o poi…
E tu dove finisci in tutto questo?
La sindrome della crocerossina non sempre è semplice da individuare.
Spesso si mimetizza, dà gioia per un po’ di tempo, fa sentire indispensabili, ma rischia di condurti in una spirale dalla quale tu vieni assorbita e alla fine perdi i tuoi confini.
La sensazione più frequente è di darsi all’altro, non riuscire a mantenere confini e distanze, tutte prodighe per lui… talmente che i tuoi bisogni, dopo averli messi da parte per così tante volte… non li trovi più.
Rendertene conto è il primo passo. Ascoltare la sensazione di stanchezza, di svuotamento di energie… e iniziare a mettere distanze e chiederti: io che cosa voglio? Di che cosa ho bisogno?
Un abbraccio
Roberta