Disobbedisco all’Amore
profondamente.
A quell’amore che mi ricatta e mi tiene agganciata, con il fiato a metà, in allerta continua, in attesa della sua reazione.
A quell’amore che non mi fa più capire chi sono e che cosa voglio.
All’amore che mi tiene in sospeso e non mi sceglie mai fino in fondo, che mi fa bruciare energie su energie senza mai tregua.
A quell’amore che mi cambia l’umore ogni folata di vento.
Che mi vede solo ogni tanto, che non è presente, ma distratto.
A quell’amore che mi chiede sempre solo ascolto, impegno, tempo su tempo, che ha sempre solo bisogno di me, come se fossi un vuoto da riempire dell’altro, sempre e solo lui.
A quell’Amore che mi giudica, corregge continuamente, pretende di indicarmi la via giusta, che mi chiede di essere poco donna, di ricevere poco, di esserci per, moltissimo.
A quell’Amore che sottilmente mi ricatta, mi fa sentire di camminare sulla sabbia, dove sprofondo ogni due passi.
A quell’Amore che mi lascia insonne e stremata di energie, perché grande è lo sforzo per raggiungerlo, tenerlo, conquistarlo.
A quell’Amore che vuole tutto il mio spazio.
Quanto siamo geneticamente brave e programmate noi donne per essere le madri e salvatrici dei nostri uomini.
Come se noi non esistessimo se non sempre puntualmente protese verso, spaventate di chiedere e di esserci, del nostro potente vedere e chiedere, donne complicate e dalle tante pretese, spaventate di dire no.
Il sottile equilibrio tra me e l’altro, quando di mezzo ci si mette la passione, il bisogno, le ferite antiche, gli umori, le paure.
Di perdere l’amato, di essere dimenticate, di essere giudicate sbagliate, di essere alla fine abbandonate, perché sbagliate, non abbastanza.
Ah se avessi detto quello, ah se in quel momento non mi fossi comportata in quel modo…
studiose dei passi giusti, del controllo, alla ricerca di quella noi stessa giusta per essere amata, come se emozioni e sentimenti si potessero controllare e guidare.
Puoi iniziare da qui:
– Dal disobbedire all’amore, all’amore per come lo hai conosciuto fino ad ora. Burrascoso, stancante, dalle infinite attese.
– Chiederti: io che cosa ricevo da questa relazione? In termini di ciò di cui ho bisogno: ascolto, attenzione concreta, tempo con me, progetti?
– Quanto da 1 a 10 ne ricevo?
– Quanto sento di rinunciare a me stessa? Quanta gioia mi dà questo rapporto?
– Quanto riesco ad essere selvaggia?
Se vuoi fare il punto sulla tua relazione o su relazioni precedenti, e superare la “Sindrome della Crocerossina”, iscriviti al seminario gratuito di mercoledi 13 ottobre alle ore 20.30 DISOBBEDIRE ALL’AMORE
Un abbraccio
Roberta