Ho già letto questo libro due volte nel giro di un mese. (Alba Sali, Figli che amano troppo, come sciogliere i nodi con i propri genitori, Edizioni Mediterranee, Roma, 2016). E credo che lo leggerò ancora. Non solo, credo proprio che mi avventurerò nelle esperienze e negli esercizi che lei consiglia.
Perché è un libro potente.
Chi di noi ha mai pensato di amare troppo i propri genitori?
Credo nessuno. Già il titolo costituisce un ribaltamento di prospettiva e la chiave del cammino di guarigione da sensi di colpa e catene che ci impediscono di vivere la nostra vita.
Quante volte ci siamo sentiti dire dai nostri genitori “non mi vuoi bene…” “se mi volessi bene allora faresti, saresti…” “con tutto il bene che ti voglio io…”. E noi siamo cresciuti convinti di dover sacrificare la nostra vita (anche nelle piccole cose, non penso solo alle grandi scelte) immolati ad un bene supremo genitoriale che ci ha permesso di esserci, convinti in fondo in fondo di dover in qualche modo rispondere con la nostra esistenza a tale grande affetto (il loro).
Il libro di Alba Sali libera e ribalta. Libera da false convinzioni e ribalta la situazione.
Nelle sue pagine il primo stravolgimento che si legge e si compie è proprio questo: in quanto figlio tu ami, di un amore smisurato e non sradicabile i tuoi genitori. Anche se provi un odio potente, anche se non li vedi più, oppure se trascini le tue giornate in piccoli rancori e piccoli scontri con i tuoi genitori, tutto questo è perché li ami, di una amore profondo, viscerale, che affonda le radici nella tua carne di bambino, di quando piccolo per te loro erano il sole e il centro del tuo mondo.
Bene. Questo amore è la chiave. Non devi smettere di amarli, mai. Perché snatureresti te stesso. E’ rimanendo ancorati a tale amore che puoi sanare ferite, purificare fraintendimenti, sciogliere nodi e catene e finalmente vivere.
Alba Sali ti conduce, partendo dalla propria personale esperienza, passo dopo passo a riconoscere tale amore e le conseguenze di esso.
E amo molto questo libro, perché l’autrice, con semplice profondità, restituisce dignità e fornisce le chiavi di accesso al nostro mondo di bambini, feriti, dando a noi adulti il potere di recuperare la nostra realtà di figli, trasformandola.
Con il riconoscimento e la scoperta del “patto infantile” e la riappropriazione del nostro bambino attraverso “la linea del tempo” fornisce le modalità di liberazione da false felicità, da patti sacri e mortiferi, da alleanze distruttive, e dona, con le Crearmoniche, le giuste parole per fare giustizia e per liberare le persone. Perché ci può essere pace, armonia e benedizione.
Insomma, un libro molto bello, che ho amato molto, che consiglio e che se vuoi puoi scoprire con me, per liberarti da legami con il passato che non ti lasciano spiccare il volo.
Roberta Bailo
Ti ricordo che mi puoi contattare e puoi fare counseling o coaching online, scrivendomi qua.