La domanda che ti fa voltare

Quando non liberare tutto il tuo potere ti protegge. Da che cosa? da mille paure, ansie, timori, ma soprattutto dall’ebbrezza di essere veramente te.

Se vuoi continuare a vivere da inadeguata, fai pure. Ti perderai le meraviglie di te stessa. Tutta una parte di te che non conoscerai mai e non farai mai conoscere. Tutta una fetta di vita e di esperienze.
Sì, perchè paure e inadeguatezze, spesso ci proteggono ma ci impediscono anche di vivere pienamente, come una madre troppo protettiva che alla fine ci soffoca soltanto.

Non ci avevo mai pensato finchè parecchi anni fa mi raggiunse una fantastica domanda! Quella che oggi ti regalo, vedrai farà meraviglie!!!

Eccola: “A che cosa ti serve?”.

Se continui a … sentirti inadeguata, un po’ sottomessa, nascosta, con la paura di non essere amata, di venire abbandonata, arrabbiata… qualche vantaggio da qualche parte lo avrai!

Vedere soltanto l’inadeguatezza, quello che non sai fare e dire. Impacciata, timida, timorosa. Portarti a casa sempre la sensazione di essere stata male, a disagio, di non aver fatto una bella figura, un po’ di invidia per chi ti sembra non essere come te, ma sicura e calamita per le relazioni, centro di attrazione. Sentirti condannata ad una vita da confinata ai margini, senza poterlo scegliere, ma condannata da un destino avverso che ti ha fatta crescere in questo modo. Senza scegliere di essere così, quando tu avresti voluto essere sempre allegra, piena di argomenti e socialmente cercata. Brillante, ricercata, leggera. Invece non sai di che cosa parlare, ti annoi spesso, in gruppo ti senti un pesce fuori dall’acqua.

Poi viene il giorno.

Quella domanda che capovolge un intero copione. Si perché hai sposato un copione, quello della “poverina…”, per dirne uno.

La domanda è: a che cosa ti serve nasconderti? A che cosa ti serve viverti così? Continuare a portare nel mondo questa immagine di te?

E’ uno scossone, e ogni volta che applico questa domanda ad altri settori della vita, ha lo stesso effetto, potentissimo. Quasi uno choc, che all’inizio ti lascia frastornata, incredula, come se non capissi quello che sto dicendo.

Inutile cercare di cambiare, di emulare altri o di accettare rassegnandoti di essere fatta così. Una parte ribelle in te non accetterebbe mai tutto questo.

Quella domanda invece ti fa voltare.

C’è un’utilità, subdola e non immediatamente evidente, in quel copione che hai accuratamente coccolato, nutrito per anni, abbellito di aggettivi e di particolari, rinforzato con esperienze.

Accuratamente selezionato nella tua vita solo e unicamente le esperienze che ti confermano la tua ipotesi, di non essere interessante o la giusta amica, o vincente, quella che si cerca, alla quale riesce tutto facilmente; e da lì ogni nuova situazione altro non fa che confermare la tua ipotesi iniziale. Un’ipotesi iniziale costruita da rimandi familiari o da modelli appresi in famiglia, da madri nascoste o troppo evidenti, ad esempio.

Al di là dei motivi più profondi, questa domanda ti dà il permesso di ribaltare e muoverti dall’esterno all’interno di te e di interrogarti. Quel copione in realtà ti serve. Non soltanto a perpetuare questa immagine di “poverina”, non mi vuole nessuno, non mi ama nessuno; ma anche a rimanere in una zona comfort e mediocre, dove non vieni mai allo scoperto, non osi, non rischi, non vivi. Che cosa?

Te stessa, per come sei, nella tua energia. Nascosta dietro a quello che non.

Non corri il fantastico rischio di “essere veramente te stessa” che parte dal dire quello che pensi; dallo scegliere veramente con chi TU vuoi stare; dal dire “mi sto annoiando”, “quello che dite sono tutte cavolate”; “tu non mi interessi e quindi non ha senso per me cercare di essere tua amica o che tu mi cerchi”, “questo lavoro non mi piace“, “amo questo e voglio rischiare finalmente“, “io ce la faccio“, “io sono così“. Oppure, io la penso così, tu mi piaci e voglio diventare tua amica, io provo questo, provo quest’altro, io amo questo, io sogno questo, io oggi sono felice.

Quella magica e fantastica domanda che ti dà una scossa, che segna la porta di entrata al tuo grande potere personale, quello che esiste anche in te. Che ti impedisce di rimanere ferma, ma ti fa fare un passo avanti, verso di te.

Ecco, quindi. A che cosa ti serve… non sceglierti fino in fondo? 

Roberta

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