Siamo tutte donne selvagge, in fondo.
La Donna Selvaggia è come una porta, un varco che consegna l’accesso ad una te potenziata e differente. Ti restituisce la tua essenza, è solo una parola e non lo è.
Può spaventare, ma tutto ciò che ha Valore rimanda a questo.
Rimanda al tuo potere personale con radici antiche.
La donna selvaggia è un di più radicato.
È il selvaggio che fa la differenza. Perchè appartiene all’energia antica. Alla tua. Alla tua libertà, perchè dice di quello.
Appartiene alla costellazione delle donne, alla forza di quelle pecore nere che sanno rimettere a posto gli equilibri, a quella voce che risuona dentro, che chiama a qualcosa di più, naturale, vero, in sintonia con l’anima, con quello che chiede respiro, potenza, verità e intensità.
Vibra di quelle energie di vita e di forza che sanano, guariscono, alle quali noi donne tutte apparteniamo.
Questo è il wild per me e tutto il resto, ogni volta in cui senti l’energia della vita vera, della passione, del desiderio di non accontentarti, di non rimanere mesta e scura, di non startene lì ferma e passiva, mercè del mi hanno detto che non, del io non posso.
Non è per forza esplosiva, conosce anche il lento fluire, sa la resilienza e la dolcezza dell’amore.
La donna wild è tutto, pienamente donna e se non lo è sa che può muovere passi, cadere, rialzarsi o restare anche silente per un po’. È donna. In cammino, in rinascita, ma di sicuro non se ne sta nelle logiche omologanti e moderne, dove la modernità significa togliere l’anima e il cuore e il ventre e l’energia.
Poi sceglierà lei dove manifestare la sua energia, ma avrà da manifestarla, fosse anche dentro un grattacielo pieno di alberi secolari.
Non resisterle, ritorna a lei, ascolta la sua chiamata. È un canto potente con vibrazioni antiche, che possono solo potenziarti.
Un abbraccio grande
Roberta