La libertà fa paura

Hai mai desiderato di essere libera?

Per te che cos’è la libertà?

So che la libertà è un tema denso, di cui si sono occupati filosofi e pensatori nei secoli.
Ma non voglio qui fare discorsi altisonanti.
Voglio semplicemente riflettere su libertà e paura.
Rimanere quindi su un piano individuale e interiore.

Ognuno ha un suo desiderio di libertà, che a volte non ci diamo neppure il permesso di sentire e di dirci.
Altre riconcorriamo un sogno di libertà, che non sappiamo neppure ben definire.
Come una chimera lontana, irraggiungibile.

Io credo che la libertà spaventi, come del resto il nostro potere.
Passiamo gran parte della vita a lamentarci o a sognare mondi irraggiungibili, e quando si presenta l’occasione ci ritroviamo piene di paure.

Difficile lasciare le nostre piccole e grandi gabbie, perchè paradossalmente ci rassicurano, le conosciamo, ci abbiamo convissuto per anni, ormai sappiamo come funzionano.

La libertà tanto desiderata va riempita del quotidiano scegliere, delle ore piene di lei, del suo gusto, del suo sapore, va fatta diventare vita.

E quindi concreta.
È una sensazione profonda, un atteggiamento che permea ogni nostra scelta, ma è fatto di scelte e azioni concrete.

Quali sono i sentieri della libertà?

Quando la meta è la libertà, si inizia con un alleggerimento.
Da dove si è e lo sguardo si allarga.

Che cosa ti appesantisce?

Si parte dal concreto, dal corpo, grande alleato.
Dove senti i pesi? nelle spalle, allo stomaco, all’osso sacro?
Stanchezza alle gambe?

La concretezza del corpo è quella che aiuta a restare centrate e nella realtà, perchè il corpo non mente. Quando l’anima sta male, il corpo parla, ci parla.

E sta a noi mettersi in suo ascolto, non come semplice involucro che ci porta in giro da quando sei nata, ma come voce da ascoltare.

Quindi, liberarsi dalle catene e dalle gabbie: quei pensieri che ronzano nella testa e ti portano sempre fuori strada, quei pesi sul cuore che ti fanno respirare con fatica, quell’ansia nella pancia.
Le aspettative pressanti degli altri, i sentimenti che non vorresti provare e che cerchi di nascondere il più possibile, anche a te stessa, il giudizio su di te, i sensi di colpa.


Ma quanto sei affezionata alle tue catene?
A che cosa ti servono?

🔥 Il nostro viaggio continua.

Abbracci
Roberta

 

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