Non ci posso fare nulla, sono sempre stata una ribelle.
Oltre i moti adolescenziali ( miseramente falliti…), una mia radice è la ribellione.
Davanti a qualsiasi tentativo di dirmi come devo essere e pensare.
Davanti ai giudizi, ai devi fare così, devi essere così, devi, sii…
Davanti a tutto quello che tarpa le ali, isola.
Sempre stata una guerriera della libertà.
Ne ho scoperto la forza e la potenza, anche se talvolta ancora cerco di renderla mansueta, ma ogni volta che ci provo il risultato è che mi spengo.
Quando cerco di mettermi in qualche casella.
Ormai so che ho sviluppato un fortissimo senso e fiuto anti-addomesticamento, ingabbiamento, omologazione, libertà di essere.
Chiamalo come vuoi, ma mi arriva dalla pancia, come un campanello.
In passato lo facevo tacere, non mi fidavo di quel sentire, adesso è il mio sensore alleato.
Mi guida e ho compreso che ogni volta che non lo ascolto, va male.
Vibra e sa. Sarà intuito, sarà terzo occhio, oggi lo chiamo ribellione, ma è anche saggezza, vedere oltre. Sarà senso critico, dubbio costruttivo, capacità di leggere dall’alto.
Tutto un po’ e più della somma delle parti.
Un alleato anche nel mio lavoro, che fa sì che possa aiutare a sviluppare questo moto dell’anima nelle donne che seguo. In mille modi diversi, ma puoi ricevere anche questa mia energia, calibrata e guidata, ma lei c’è.
E noi donne ne abbiamo tremendamente bisogno.
Questo è. Anche nei confronti di quelle parti di noi che remano contro.
Ritornare alle Origini, e in questo caso alla zona in te che è ribelle oltre, ritornare alla nostra Bellezza originaria, ricolloca al tuo posto nel mondo e in te stessa e da lì riesci a trovare strade, quelle strade che ti portano ad un di più di te, ti fanno trovare sentieri impensati e nuove luci.
Ri-bellarsi è come un ritornare al bello.
Alla bellezza, quella che rivitalizza l’anima e ti fa accedere ad un’origine del tuo femminile, antecedente al tuo essere donna di oggi, sradicata da quel fuoco antico che è l’unica strada per ritrovarti e trovarti.
Wild e ribellione vanno a braccetto, quando ribellione, in questa accezione, rivela e disvela.
Toglie quegli strati di protezione fine a se stessi che alla fine sono diventati muri che ti impediscono l’accesso a te stessa, come l’eccesso di controllo, quando diventa un impedimento a che il bello ti raggiunga.
Ribellione come il poter ritornare a quei fuochi che hanno il potere di accenderti, di rivitalizzarti e che puoi scovare in luoghi di te impensati.
Le sue fiamme parlano di rabbia inutilmente e troppo a lungo repressa, di eccessivo pensare e stare ferma, di paure quelle più profonde, come dell’abbandono, ma soprattutto del proprio potere.
Quel ritornare al bello del proprio femminile prima- che ti collega al bello di quel serbatoio di energie autonomo, intatto e intaccato.
Ritornare alle proprie Origini, a quel nucleo di te dove tutto c’è, ancora inesplorato e sconosciuto, ma che poi ha una ricaduta su tutta la tua vita.
È la via.
Altre non ce ne sono.
Una via che ti rende libera e nella gioia.
Una gioia concreta, una bellezza che puoi toccare con mano.
Fatta di relazioni limpide e costruttive, perché sai ciò che vuoi e non vuoi, e non cadi più nei ricatti, nei giudizi, nelle manipolazioni, nell’elemosina di amore e di tempo; di un lavoro che ti apre alla creatività e a te stessa, senza più timori di non essere abbastanza, di essere incapace e di sottostare al capo di turno; la bellezza dell’essere priva di vittimismo, di poca energia, di poco tempo per te.
Libera anche dal passato pesante.
Che cosa chiederesti oggi alla tua ribellione di attivare?
Quale Origine di te senti che oggi ti manca di più?
Chiedi al tuo selvaggio…
Un abbraccio
Roberta