Non nutrire la paura. Una breve meditazione in regalo per te oggi.

Non posso non riflettere in queste ore su quello che sta accadendo.

E la mia riflessione è semplicemente da coach su un emozione tanto antica quanto il mondo. Sembra che lei sia diventata il virus più temibile.
La paura.

Quanta paura vive nella tua vita?
In un momento in cui la paura aleggia nell’aria in modo più evidente e lampante del solito, una riflessione personale può essere d’aiuto. E soprattutto chiarezza interiore e centratura.
Di quanta paura alimenti le tue ore e le tue giornate?
Quanto potere le dai?

La paura nasce come nostra alleata. Campanello d’allarme per reale e improvviso pericolo. Risposta fisiologica dell’organismo di fronte ad un pericolo. L’organismo è predisposto geneticamente per attivare tutta una serie di risposte fisiologiche per generare una pronta risposta: fuga o attacco.
La funzione principale: farci sopravvivere, campanello d’allarme per la nostra sopravvivenza quando vivevamo senza nulla in un mondo di predatori…

Sembra che adesso sia diventata uno dei nostri peggiori nemici. Amplificata, alimentata costantemente, nutrita ovunque.

Nemica per eccellenza del nostro potere autentico e sano, nutrita da messaggi che giungono a noi da ogni dove. Crisi economica, catastrofi, virus. E la nostra capacità di razionalizzare (una volta tanto) e discernere e proteggerci da questa emozione salta un po’. A volte proprio tanto, tanto da far vacillare il nostro contatto con la realtà.
Si insinua nelle nostre case, nelle nostre menti e nelle radici, se lo permettiamo.

La paura alimenta la paura. La fa crescere. Non dico di non ascoltare le notizie, ma non selezioniamo soltanto quelle che rinforzano la paura. Non diamo da mangiare soltanto ad un lupo.
Il mondo lo creiamo anche noi. Tanti noi che creano altri noi. Di pensiero in pensiero, di parola in parola, emozione in emozione.

Parte anche da te, quindi.

Da quanto sei consapevole delle tue radici, quanto sei radicata e connessa con te stessa.

In questo mondo di oggi la paura di vivere sembra essere più grande ancora: dei legami, di essere felici, di manifestare quello che siamo e sappiamo fare ed essere. Paura e ancora paura. Di un contagio, di confrontarci con la nostra finitezza e fragilità, di incontrare l’altro e di farci amare, di manifestarci per chi siamo, di morire. Paura di fidarsi e di affidarsi.

Di usare la nostra razionalità, di gestire le emozioni più paurose e non farci trascinare da esse. Di stare nella vita con lo quello sguardo che va un po’ oltre e si concede il permesso di respirare e attendere di ricevere.

Quanto nutri la paura?

A che cosa ti serve alimentarti di messaggi terroristici, di pensieri negativi, di previsioni catastrofiche, di pensieri disfattisti, di credenze anti vita?

Se vuoi una piccola breve meditazione guidata, per te, oggi questo mio regalo.
❣️ Metti una distanza.

Respira, prenditi un lungo momento di calma e di quiete, lontano da tutto quello che può distrarti.

Ascoltati. Chiudi gli occhi, se riesci. L’aria entra ed esce. Il tuo cuore batte. Ascolta il ritmo del tuo respiro. Lascia che l’aria e l’ossigeno entrino in te.
Che inondi ogni parte del tuo corpo. I piedi ben poggiati a terra, immagina come delle radici che si diramano nella terra e ti sostengono, solide.

Quando sei sufficientemente rilassata, immagina e ascolta dove senti principalmente la paura.

In quale punto del corpo?

La vedi, la senti?
Che forma ha? Quale immagine o forma ti arriva?

Prendila tra le mani adesso e accarezzala, mandale amore.
È soltanto paura. Non sei tu. Accoglila e dalle una forma così che tu possa tenerla tra le mani.

Non lasciarla andare, ma accoglila in te nel tuo sapere profondo di donna.
Continua a sentire l’aria che entra e l’aria che esce. Permetti al tuo respiro di trasformarla.
Trova le parole in te perché non sia così spaventata.

Tu sai come aiutarla. È parte di te. Parlale parole di amore e di rassicurazione. Tu sei più ampia. Tu non sei la paura.
Quando senti che hai trovato parole e forma e luogo per lei, e senti che le tue radici sono salde e il tuo centro ritrovato, riprendi contatto con tutto il tuo corpo e la stanza.
Riapri gli occhi. E inizia a muovere il corpo, riprendendo contatto con la realtà che è intorno a te.

Un abbraccio

Roberta

Se vuoi puoi leggere anche un mio vecchio articolo sulla paura: “Siamo tutti un po’ Croods: come paura ed emergenza condizionano le nostre vite”.

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