#STORIES Giovanna, storia di nuovi punti di vista: come trasformare il corvo

Il tema che mi porta Giovanna, conosciuta all’incontro su Barbablù, è il tema del controllo.

Giovanna è una donna ingamba, attenta e intelligente. Sa già molto di sé, ma non è contenta. Molto razionale, la sua fatica che emerge nei primi colloqui, è quella di non riuscire a vivere le emozioni veramente.

Legge il mio libro e uno degli argomenti che più la coinvolgono è quello del corvo. Non a caso ci eravamo conosciute all’incontro su Barbablù (il predatore naturale della donna selvaggia) e non a caso lavora sul corvo: le convinzioni limitanti che ci impediscono di liberare la nostra energia più profonda. Entusiasta, si compra un corvo, lo abbellisce, lo trasforma nel suo predatore e inizia un dialogo con lui. Me lo fa conoscere. Il dialogo via via si trasforma, la trasforma, ci apre alla scoperta delle sue convinzioni incrollabili su come debba essere la vita, per una donna. Immagini di donna ereditate dalla madre e un rapporto pieno di non detti con il padre. Il corvo si trasforma, sotto un pulcino.

Controllo e confine sono i due temi sui quali impostiamo il nostro lavoro insieme. Approccia ogni aspetto facendosi molte domande e con una certa diffidenza, come se dovesse prima capire e poi lasciar entrare in sé: è il suo modo di funzionare e di entrare in contatto con la realtà, il suo.

Molto convinta della sua percezione della realtà, ormai è arrivata alle sue conclusioni: una per tutte, tutte le storie d’amore finiscono in noiala noia, come tappo per non rischiare la fiducia, il rischio della relazione con l’altro.

Una separazione alle spalle, Lucia comprende piano piano che ha confezionato la realtà per proteggersi dal rischio di viversi, di vivere le emozioni.

Oltre a questo, comprende contemporaneamente anche la necessità di stabilire un confine sul lavoro: passa dall’essere sempre disponibile in ufficio all’imparare a stabilire i suoi tempi, quelli necessari per non sentirsi più non vista e sfruttata. Il passaggio arriva graduale e spontaneo, come risultato di una maggiore consapevolezza dei suoi bisogni. Arrivano i riconoscimenti e ricomincia a prendere in considerazione le sue passioni.

Di colpo, la ditta va verso il fallimento, questo evento le permette di lasciar emergere le sue doti da leader, fa nuovi corsi e si apre a nuove possibilità di lavoro, in cui quello che le piace veramente e che aveva chiuso in passato, perché non vedeva possibilità di rendimento, prende nuova forma.

Lei è nuova, con uno nuovo sguardo sulla sua realtà e con nuove energie.

Ora Giovanna è single, ma non vive più il non aver trovato l’uomo della sua vita come una mancanza (sarà colpa mia, perché, non so…), ha visto le sue convinzioni limitanti e ha allargato le prospettive: c’è una nuova luce nei suoi occhi e un nuovo sorriso; ha compreso che sotto la noia nella quale ogni relazione finiva altro non c’era che un alibi per non sentire le emozioni quelle vere e per non correre il rischio della fiducia e dell’abbandono. Il rischio del mettersi in gioco per quella che è.

Il suo bisogno di controllo si è trasformato: conosco quello che voglio, metto dei confini sani che mi permettono di proteggere me stessa dalle invasioni e di avanzare nella mia vita, con chiarezza e serenità. Oggi Giovanna non sa che lavoro farà, ma ha in sé una maggiore apertura e slancio verso quello che la vita le potrà regalare.

Giovanna mi ha regalato, come tante altre donne che ho conosciuto, tra le altre cose, un aspetto importante: il coraggio di guardarsi dentro, di mettersi in discussione con leggerezza e ironia.

Roberta

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