Molte di voi hanno ricevuto ieri la registrazione del seminario di martedì e i dettagli del percorso “La Donna Selvaggia si riprende il suo posto Nuovo Inizio” che partirà martedì 14 luglio.
Sto preparando il percorso, annusando e ascoltando energie e bisogni di questi giorni nell’aria, e mi sono chiesta perché potresti voler scegliere di fare o non fare un percorso adesso, con audio, sulla Donna Selvaggia.
Mi piacerebbe conoscere la tua opinione. Come vivi tu la donna selvaggia, che risonanza ha in te, quale richiamo, quale timore forse…
Forse non sai che…
Credo che ci possano essere dei fraintendimenti quasi automatici e indotti su che cosa si intenda per donna selvaggia.
Aleggia un po’ il pensiero cha la donna selvaggia sia pericolosa, non affidabile, umorale, sciatta, fuori dal senso comune, e qualcosa da evitare. Troppo fuori da-, troppo… impegnativa, esigente, per nulla razionale e quindi non adatta a…
Ha un suo senso dare voce anche a queste parti, che ci abitano e che tendono a seprarci da essa.
Soprattutto credo che parlare o sentor parlare di donna selvaggia, possa far scattare in noi qualche meccanismo di difesa.
E se la contatto e la ascolto, se da lei mi lascio guidare, chissà che cosa succederà nella mia vita…? Quali cambiamenti dovrò compiere? Quali sconvolgimenti accadranno?
La paura del cambiamento c’è.
Immaginare anche che possa essere faticoso e impegnativo seguirla, anche.
Come se… non potessi arginare un’onda potente, che suona come una chiamata a viverti ad un altro e alto livello di te. Le paure si allertano, le resistenze arrivano. Antichi schemi si risvegliano.
Quello che dimentichiamo o che forse non sappiamo, e non possiamo sapere, è che accade poi esattamente tutto l’opposto.
Nel momento in cui ti connetti a lei, accade un movimento, semplicemente, che ti porta a te con fluidità.
Indubbiamente, smettere un’abitudine non è semplice e può spaventare.
E anche seguire la donna selvaggia, se la si vive da un certo punto di vista, può mettere timore.
Seguire la propria donna selvaggia in realtà è scegliersi e seguire la propria parte più naturale. La ciclità e naturalità e legittimità del nostro sentire e viverci.
Quella naturale appartenenza di cui ci siamo dimenticate ma di cui possiamo riprendere la memoria.
Significa scegliere di fare meno fatica, meno sforzo. Seguire la parte più naturale e fluida di se stesse, la propria natura, quella che è semplicemente, così.
È scegliere la propria bellezza.
Che cambia strada e segue la chiamata.
Ma ora torno a te, mi interessa: che cosa ti spaventa della donna selvaggia?
Un grande abbraccio
Roberta