All’improvviso, dopo tanto interrogare e vagare con la fantasia o la mente, nel cercare come e perché, giunge un insight, di quelli potenti che difficilmente puoi dimenticare.
Una vita per l’emancipazione, da outsider, adesso da donna nuova che vuole rinascere a se stessa… una domenica pomeriggio, tra le tante, leggermente malinconica, una musica di sottofondo, di quelle giornate in cui sorvoli tra una lettura, uno sguardo dalla finestra, una tisana o una sigaretta, senza una meta ben definita, con qualche assenza nel cuore che incerta e indefinita vaga nella pancia…
Di colpo, il cuore sobbalza, il fiato corto, una forte sensazione in pancia, il cuore in gola.
Tornare a casa.
Una frase che mille volte hai sentito, e scritto e parlato, giunge a te come se fosse nuova e vivissima.
Casa, e ancora casa. Un calore mai sopito e da sempre desiderato nel tuo peregrinare e ribellare.
Oggi nel tuo rinascere.
Ritornare a casa. Dove ti senti a posto, sicura, con le spalle protette. Dove senti che ci puoi stare e nulla manca. Svanita l’ansia di, dissolta l’angoscia, un vaghissimo ricordo la paura e l’assenza, quella cocente che non ti faceva fermare un attimo.
Casa. Dove puoi stare ore con gli occhi chiusi, in pace, eterna.
Ritornare a casa, che nostalgia, che presenza senza tempo e spazio, tempo presente e spazio pieno.
Rinascere per ritornare a casa, ecco sì, ora si colloca e può veramente starci.
Come risuona in te?
Come una chiamata antica, come la conferma di anni di travaglio.
Altro non chiediamo che questo.
Trovare casa, poter ritornare a casa.
Casa che vuol significare quell’infinito spazio e tempo dove puoi finalmente essere e riposare. Dove sai che puoi. E null’altro. Qualsiasi. Senza dimostrare, senza rincorrere.
Una casa con gli antenati dietro le spalle che sostengono e benedicono, mandano la loro buona energia perché tu sei e puoi. Lasciar entrare ed accogliere tutto quel bene che tanto di te ha respinto, ferita da mille parti.
Alla casa del Padre, direbbero in molti. Quel padre che ti accompagna nel mondo e ti riaccoglie. Padre e Madre che ti immettono nel mondo con le loro benedizioni.
Casa come Amore, dove tutto è bene e pace. Dove accade il meglio. Dove tu puoi splendere della tua luce finalmente liberata.
Non desideriamo forse questo da sempre?
Casa, la casa dell’anima wild anche. Dove poter essere e danzare amata.
Casa.
Tanto per questa profonda nostalgia e lontananza. Casa dove ci si riconcilia con le relazioni importanti, dove si possono vivere rapporti autentici e appaganti. Dove puoi brillare e gioire di amore e condivisione.
Dove non c’è separazione. Non c’è lontananza, né affanno. Tutto accade nel fluire. Questo è rinascere. Questo è libertà.
Dove non sei più criticata perché non sei, non ami abbastanza, non vali abbastanza, non fai e non ti accorgi.
Casa non è dove non sei vista e compresa, dove sei giudicata o respinta. È dove puoi restare. Perché voluta, cercata e desiderata da te stessa e da legami che tengono.
Hai lasciato casa quando ti sei ribellata a convinzioni che non ti appartenevano, giudizi pesanti, dove la regola era che non andavi sufficientemente bene, dove il cambiamento e la curiosità erano mal viste, e i tuoi desideri sempre da aggiustare. Smussare, come i sentimenti e le emozioni. Non potevi deporre i tuoi desidera perché non buoni.
Allora via da quella terra, straniera errante, hai vagato con qualche pezzo ancora attaccato, qualche domanda (avranno avuto ragione?), errabonda alla ricerca di casa, dove poter essere accolta.
La terra tua, spazio infinito, dove poter muovere braccia e gambe senza ostacoli, dove puoi allargare il petto e lasciar fluire il respiro profondo.
Torniamo a casa.
Quella casa senza mura, ma con solo finestre, radici nella Terra e ali colorate per spiccare il volo. Casa del mondo, dove non ci sono confini ma solo orizzonti. Dove cittadina del mondo puoi abitare vasti spazi perché casa è dentro.
Un abbraccio
Roberta