La brava bambina che sei

La festa dell’Immacolata mi ha portata a riflettere sul significato che possa avere, laico, oggi per noi.

La verginità in che senso possa essere intesa.
Come senso profondo e come simbolo.

Visto che il mio lavoro è in un’ottica di risveglio, di spoliazione e libertà, vedo quella verginità profondamente connessa alla libertà, a quell’essere vergine e pulite (non in senso sessuale) che rimanda al non vivere e avere addosso tutti quei condizionamenti di cui siamo vestite e coperte da quando nasciamo.

Nasciamo vergini. (In parte).
Tale verginità la perdiamo negli anni e nelle esperienze, tante anche necessarie per costruire comunque una identità nostra.
Nel crescere poi, il percorso di ritorno a Noi, Donne Nuove, in cui scegliamo e assumiamo la nostra Essenza, per Esserci, in autenticità.

Un percorso di Ritorno che significa anche andare indietro a riprendere la bambina che siamo state.

Che bambina sei stata?

So che ne ho già parlato, ma sempre di più mi confronto con lei, soprattutto con quella brava bambina che alla fine verifico essere semrpe presente, anche per chi è stata bambina ribelle.

Tutte noi abbiamo una brava bambina dentro, sempre un po’ in agguato.

Sempre pronta a dirci che stiamo facendo i capricci quando chiediamo per noi. Pronta a correggerci quando usciamo dagli schemi, pronta a farci traballare se facciamo un commento un po’ differente, a dirci che ribellarsi non va bene, perché non siamo a posto, a farci fare il compito “come va fatto”, seguendo per filo e epr segno “le regole”, altrimenti non andrà bene.

Ci mettiamo tantissima energia a farci entrare dentro quegli schemi che ci hanno insegnato essere quelli giusti, che, caso strano, alla fine per noi non hanno mai funzionato.

Questo meccanismo lo applichiamo poi sempre e comunque, anche quando le circostanze esterne sono cambiate e ovviamente anche da adulte, persino anche quando abbiamo sperimentato che l’altra strada, che abbiamo già in noi, ci dimostra con la realtà di funzionare e pure bene.

Sembra assurdo e paradossale, ma spesso non lo è per niente.

C’è allora da prenderci sul serio, da prendere sul serio questa brava bambina che si sforza di fare tutto per benino, per essere accettata. C’è da andarla a vedere e ascoltare le sue ragioni.

Altrimenti lei comqune farà a modo suo, anche se in questo si autoboicotta.

Perché se sai che facendo la bambina ligia al dovere, non sarai contenta, ti porterai dietro insoddisfazione e nervosismo, continui a portarla davanti e a seguirla, anche se meno?

Quale fascino ha su di te?

A che cosa ti serve ritornare a fare la brava bambina?

Prima di esserlo, che bambina eri?

Che segreto credi che lei possieda che tu invece non puoi avere? Quale magia pensi possa attivare?

La brava bambina cerca in ogni modo di fare tutto perfetto, di seguire i dettami che ha ricevuto, di fare come le hanno detto che va fatto, mamma e papà. Devi essere così. Educata, gentile, non fare i capricci, non stare sguaiata, sii gentile, rispondi bene, sii intelligente, acuta, studia, non essere scema. E ognuna può aggiungere i suoi.

Che cosa ti hanno insegnato da piccola? Ti andava tutto bene? Ti stava stretto? Ha funzionato?

La brava bambina che è in noi ha da rinascere pure lei, da trasformarsi a quel prima, dove era vergine da dettami e condizionamenti.

Spoliarsi per diventare donna. Vergine che significa libera. Uno stato dell’anima. Vuota di immagini indotte.

Il che non significa che debba sparire del tutto, ma va amata e nell’amore riportata al suo essere iniziale, quando è nata, scevra da indottrinamenti, da non si fa e non si è. Alla sua saggezza.

 

Un abbraccio
Roberta

 

 

 

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