Con-tatto con il virus, con-tatti con l’altro: alcuni consigli di confini sani- parte seconda

Le relazioni con gli altri. Se ieri ho raccontato della relazione con noi stesse, oggi della relazione con gli altri.

Che cosa ci sta chiedendo questo virus, oltre ad entrare maggiormente in contatto con noi stesse?

Di evitare il contatto con le persone. Le dobbiamo tenere a distanza. Mi colpisce per diversi aspetti questa cosa. Del resto stando chiusa in casa, ho tanto tempo per riflettere…

L’era dei social ha vinto in questo momento, e meno male che esistono, ovviamente!

Ma… siamo obbligati, o finalmente autorizzati, a comunicare quasi esclusivamente attraverso i social, le piattaforme ecc. A mantenere quella distanza dal coinvolgimento autentico che già prima era così difficile. Una manna quindi per certi versi.

È come se ci autorizzassero a mantenere una distanza che già avevamo messo.

Quanto ti è difficile il contatto pieno con l’altro?
Forse puoi riflettere anche su questo.

Per ritrovarti dopo veramente cambiata. Pronta a intessere relazioni più vere. Rivedere le tue priorità. Una distanza quindi utile per dare valore a quello che adesso non puoi vivere.

In questa società veloce, dove è così difficile comunicare in modo sano.

Adesso non è una distanza da confine sano che permetta di ascoltarsi veramente. Ma una distanza da lontananza, da “possibile nemico”, come se già di solito non vedessimo nell’altro un nemico per noi.
Certo possiamo ribaltare tutto questo, e permettere che questa distanza forzata ci faccia riscoprire il valore del contatto autentico con le persone. Che quando potremo riprendere avrà un sapore e un valore ancora più prezioso.
Anche questo può farci riflettere su come abbiamo vissuto finora le relazioni.

Che cosa ti spaventa dell’altro?
Quali parti di te porti fuori quando incontri qualcuno?
Come sei stata fino ad oggi?
C’è qualcosa che vorresti cambiasse?

Contatto con gli altri fuori di casa e contatto con gli altri in casa.

Che dire del contatto in casa, dove dobbiamo stare? Restiamo a casa. Ma come sono le nostre case?
Quella interiore e quella che condividiamo con altre persone?
Credo che non sia facile, per nessuno.

Immagino chi aveva già difficoltà prima che adesso sarà messo alla prova ancora di più.
Non cerchiamo di essere eroine.
Diciamo e diamoci il permesso di vivere il disagio, e tutte le emozioni e le sofferenze che questo obbligo di stare a casa, ancora più a stretto contatto, ci sta producendo.

Penso a chi è sola, a chi comunque deve andare a lavorare, a chi era già in crisi con il proprio compagno. A chi aveva conflitti con un genitore e non vedeva l’ora di fuggire. A chi si è separata da poco, a chi stava per farlo, a chi è sola con un figlio da rallegrare, a chi stava per innamorarsi. A chi ha tre figli da rendere allegri. A chi deve sospendere i progetti, a chi non può entrare in contatto pieno con la sua vita, con un amore, con un sogno.

Sospeso, obbligato, a data da destinarsi.

State a casa: ma sappiamo bene che non sempre stare a casa può essere bello.

Ci mette davanti a noi e alle relazioni più strette che abbiamo, ai conflitti precedenti.

Che cosa è possibile fare adesso? Alcuni miei semplici consigli.

  • Riservati dei momenti di solitudine appena ti è possibile, prenditeli, datti questo permesso, soprattutto se sei in relazione. Quei sacri momenti solo per te.
  • Datti il permesso di vivere le emozioni che provi, tutte: non ci sono emozioni giuste e sbagliate. lasciale fluire, ma non attaccarti ad esse. Tu non sei le tue emozioni.
  • Mantieni la creatività, anche se solo per dieci minuti al giorno, fai qualcosa che ti piace e che magari non fai da tempo: dipingi, scrivi, cuci, suona, canta, pianta un seme, bagna una pianta, balla la tua canzone preferita, truccati, fai un bagno caldo solo per te…
  • Vivi questo momento come un momento di ricarica per riprenderti quelle energie che avevi perso e che se ricaricate potrai usare per dopo, per ricominciare.
  • Se sei in conflitto e pesante, trova il coraggio e la fermezza di dire stop. Non farti prosciugare le energie, sono preziose ancora di più adesso. Metti una distanza, questa sana sì. Metti il tuo confine: adesso fermiamoci, calmiamoci. La vicinanza troppo stretta acuisce le percezioni e gli umori. Meglio rimandare ad altro momento la discussione.
  • Sogna, datti il permesso di sognare ad occhi aperti. Attiva l’immaginazione. Quelle cose belle che farai dopo, progetta, immaginale nei particolari, osa anche adesso. Anzi ancora di più! Hai una nuova realtà ancora più bella da costruire.
  • Se senti che non ce la fai, datti il permesso di chiedere aiuto.

Qual è la tua più grande difficoltà di questo momento nelle relazioni? Con te stessa e con lo stare a casa?

Un grande abbraccio
Roberta

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