Dell’arte del cambiamento, seconda regola: sgombra il campo, la felicità ti attende

Dopo aver fatto il primo passo per il cambiamento, seguendo la prima regola del “poche palle”, se vuoi cambiare datti una mossa e scegli per te, prenditi sul serio e inizia, siamo alla seconda regola: “sgombra il campo”.

Sgombra il campo da tutto quello che credi sia cambiamento e cambiamento non è, ma è altro, come paure, convincimenti strani, rielaborazioni che partono da altro.

Il cambiamento non è sforzo, ma impegno con se stessi.

Il cambiamento non è rinunciare a se stessi per seguire quello che si dovrebbe fare secondo quello che abbiamo in testa sui doveri, sulle aspettative degli altri, su idee e ideali esterni.

Il cambiamento non è forzatura, è ampliamento.

Il cambiamento non è dover fare ancora cose su cose, perfezionarsi, smussarsi e farsi entrare in regole rigide e dettate da altri.

E non ha nulla a che fare con quella convinzione sotterranea che perché le cose cambino noi dobbiamo costringerci in qualcosa. Costringerci ad essere diversi. Insomma la solita strada del senso di colpa, del dover essere, dello sforzo.

Dovrei cambiare…dovrei essere diversa, dovrei smettere di pensare quello, smettere di credere a questo, dovrei essere più… diversa. Gentile, simpatica, efficiente, vincente, amorevole, furba… ecco perché la mia vita non va bene, ecco perché non gira come vorrei, ecco perché non ho successo e non sono felice. La solita storia dell’ipercontrollo.

E chi lo dice che dovresti essere tutto diverso da quello che sei per riuscire? Hai mai osservato chi è veramente felice? Non ti sembra che sia una persona pienamente se stessa? Forse c’è qualcosa che ti sfugge… o guardi partendo dalla parte sbagliata.

Lo so che arriva…lo so che è presente ed è grande: la paura, quella dell’abbandono e di dover cambiare. Ma se cambio che cosa accadrà?

Non sarò più la stessa, le persone non mi riconosceranno, non mi vorrà più nessuno, gli equilibri che con tanta fatica ho costruito si romperanno. Sì è probabile, ma chi compie una scelta di qualità per se stesso sa che sarà inevitabile anche qua sgombrare il campo. Se inizi un lavoro di pulizia dentro di te automaticamente questo si ripercuoterà in un lavoro di pulizia esterno, che accadrà in alcuni casi come per magia, per effetto domino.

Le verità scomode le conosci già. Sei tu l’artefice del tuo cambiamento ed è per questo che hai paura perché sai che ti porterà a stare meglio, ma dovrai scegliere te, quello che sai nelle tue profondità da sempre e che finora non hai voluto vedere e soprattutto scegliere una cosa: la tua felicità. Sei pronta ad essere felice?

Cambiare segue un’altra strada e un’altra logica: quella dell’ascolto di sé, dello sguardo su di sé autentico.

Le cose vanno meglio grazie ad altri movimenti ed altre logiche, che passano proprio come seconda battuta da questo impegno: quello di sgombrare il campo da tutto quello che crediamo di dover fare per cambiare o perché le cose cambino. E’ questa la prima grande scoperta per chi fa un vero lavoro su di sé, di crescita personale o come lo si voglia chiamare.

Non ha ricette o regole scritte migliori o peggiori. Non si deve, ma si può. Non devo controllarmi di più, ma voglio essere di più me autentico. Sgombro il campo allora da tutto quello che mi ha condotto fin qua, fino a creare il mio disagio e il mio malessere.

Perché il cambiamento segue un’altra energia, quella della vita, e del di più di se stessi.

Ha le parole della cura e dell’amore, del riconoscimento e del tempo giusto.

Segue la logica dell’attenzione e dell’ascolto.

Il cambiamento ha tempi differenti da quelli consumistici e bulimici del nostro mondo occidentale contemporaneo.

Segue i tempi dell’anima e ha le forze delle profondità. Chiede che ci fermiamo, che ci ascoltiamo, che ci scegliamo e comprendiamo che cosa vogliamo veramente per noi stessi. E’ l’effetto delle domande potenti, di quelle che ti mettono di fronte a te stesso faccia a faccia, cuore a cuore, senza violenza, ma con la forza del cuore e dell’amore vero.

Cambiare solo se lo senti. A partire da un’esigenza profonda, alla quale scegli di aderire: di non voler più sentire un certo disagio, di non voler più ripetere un certo copione in amore, di voler dare una svolta alla propria vita, desiderare di trovare un lavoro più adatto ai propri talenti, nel momento in cui ci si accorge di aver vissuto nascosti, di aver perso quelle forze e quei sogni che si avevano da bambini, stufi fino in fondo di vivere un blocco in qualche parte della propria vita.

Parte da una spinta. Che arriva, si sente e si sceglie di accogliere.

Con calma, comunque, perché non è che dopo la scelta devi fare subito qualcosa. So che vorresti che tutto cambiasse in un lampo, e zac! arrivasse immediatamente il cambiamento…quasi mai è così, anche perché cambiamenti così repentini ci troverebbero impreparati, scioccati, e probabilmente non ci condurrebbero alla felicità, ma ci lascerebbero solo frastornati e confusi.

Altri i passi da compiere dopo che hai sgombrato il campo. Intanto goderti la leggerezza che ne deriva. Hai compreso cosa cambiamento non è e sei già nel campo del cambiamento, insomma senza rendertene conto hai già fatto un grande passo in quella direzione: forte vero? senza accorgertene e senza sforzo ma semplicemente con un’attenzione particolare hai già compiuto un passaggio importante.

Ora si tratta di viverti questo momento e godere della leggerezza.

La felicità ti attende, la vuoi?

Roberta

 

 

2 Responses

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *