Esci dall’angolo

Hai vissuto da nascosta, via via mettendo da parte parole, emozioni, risate e scintille.

Quando hai deciso di rinunciare, di mettere da parte le tue scintille di intuito?
Quando di rinunciare, perché intanto non era importante, eri solo tu…

Pazienza… Che cosa vuoi che sia…

Pazienza se gli altri non avevano abbastanza tempo per ascoltare quello che avevi da dire fino in fondo, pazienza se ti interrompevano dopo le prime parole.

Si vede che non eri sufficientemente interessante da essere ascoltata fino alla fine.

Si vede che c’era altro di più importante.

E così, pazienza, se il velo della delusione scendeva come un vento semi gelido su di te, pazienza se giorno dopo giorno avevi sempre meno entusiasmo di ricominciare e di condividere i tuoi lampi di vita, se si spegneva lenta quella fiamma.
Pazienza se dovevi coccolare il tuo entusiasmo di nascosto e nella solitudine.

Pazienza se ti sei sentita ignorata e non vista e ad un erto punto della tua vita hai deciso.

Sì di “andartene”.
Via, dentro di te. Sei andata a nasconderti in un posto laggiù, dove non avresti più sofferto e non saresti stata più preda di freddi silenzi o di giudizi.

Ma quel luogo, crescendo, si è spostato sempre più lontano.

Lontano anche da te putroppo.

Lì hai confinato, credendo che fosse saggio e che avrebbe permesso di essere socialmente integrata ed accettabile, persino amabile, i tuoi guizzi di ribellione e di genialità, le fantasie più ardite, le energie di entusiasmo e di conquista della vita.
Ti ricordi quando credevi fino alle viscere che avresti conquistato il mondo e fatto grandi cose?
Ti ricordi quando ridevi fino alle lacrime e ti faceva male la pancia? E sentivi che lo spazio intorno a te lo permetteva e che era ampio…

Piano piano le luci si sono spente, hai tenuto accese solo quelle che brillavano meno e ti permettevano di sopravvivere in questo tuo mondo, adattata alla realtà, mai troppo visibile, mai troppo a voce alta, mai troppo intelligente, per non mettere in ombra. Anche perchè non sapevi se avresti retto il confronto, troppo a lungo.

Anche oggi non reggi tanto facilmente una discussione intellettuale perché hai il timore di poter sembrare arrogante e di abbattere l’altro. Sei vissuta in una logica secondo la quale le parole potevano fare molto male. Ne hai sentito peso e dolore, hai scelto di non ferire.

A scapito della tua arguzia, del tuo vento potente e acuto.

Hai vissuto dove tu non eri creduta. Ti sei fatta piccola piccola per non disturbare e non scomodare nessuno.

Alla fine oggi non sei sicura, dubbi su di te, sulla legittimità dei tuoi sentimenti e del tuo poter essere.

Abituata per educazione a lasciare spazio agli altri. Ma quando sarebbe venuto il tuo turno?
Abituata a sorridere ed essere gentile. A non disturbare mai troppo, mai essere volgare, sboccata, mai prendere per prima o sgomitare.

Mai farti largo tra gli altri per farti vedere. Che cosa avrebbero pensato gli altri di te?
Saresti stata additata, guardata con sospetto e evitata.

Così ti sei fatta da parte da sola. Nascosta un po’ per volta, per prendere la forma delle stanze e delle persone. Mentre guardavi gli altri brillare, almeno così a te sembrava.

E adesso?
Tra le tante forme che hai preso quale sei veramente tu?

Lascia cadere i divieti,

ripercorri la strada all’indietro, oppure fai un salto dritta fin laggiù.

Cerca tra le fronde, anche se sono moto lunghe e confuse.
Lo vedi?

Lascia cadere i giudizi che non ti fanno camminare

e farti spazio.

Lascia cadere quelle paure antiche.

Nascosta

che guardi da un angolino ancora oggi

quelli che sanno vivere.

Tu,

che vuoi e puoi oggi entrare con passo sicuro nella stanza

e dire finalmente al mondo

Io ci sono

Io posso

Io Sono,

con la mia intelligenza

con la legittimità dei miei desideri e sentimenti,

davanti a te, chiunque tu sia,

guardami

lo pretendo

Esco dall’angolo.

Un abbraccio
Roberta

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