Quando esci sei tutto intero?
Hai mai fatto caso quando esci di casa se ti sei dimenticato qualcosa? …non sto parlando delle chiavi, della borsa, del cellulare…
Siamo soliti uscire di casa di fretta e non ci accorgiamo neppure se usciamo con tutto il nostro corpo o se, con la testa piena di promemoria, ci siamo dimenticati di qualcosa di noi, di qualcuno che sta in noi.
Fateci caso. La nostra tendenza è di ascoltare di noi sempre le stesse cose, lo stesso dolore alla schiena, e le stesse preoccupazioni, ovviamente.
Quando ti alzi dal letto lasci “qualcuno” a dormire? Un po’ di attenzione, una gamba che sta bene, il sogno appena fatto, una risata del giorno prima…
Quando cammini per la strada, come cammini?
Ascolti il tuo corpo cosa sta facendo? Metti a fuoco. In primis senti quel doloretto al fianco, una scarpa troppo stretta, qualche rotolino in più che stringe, un po’ di ansia nello stomaco, qualche languorino…e basta. Oltre alla testa che, ovviamente, macina, gira, e macina, e parla, parla parla e ti dice, si dice, rimugina, ripensa, prevede. E non tace mai. Lei. E le altre voci dove le metti? Quando cammini senti l’aria sulla pelle? Il tuo seno che incontra il confine dell’aria, che ci entra dentro? Il tuo petto come si muove? entra nel confine del mondo esterno o sta un passetto indietro? Senti i tuoi piedi che incidono passi nel terreno? Senti le gambe che frusciano? Ascolta.
Quando parli con qualcuno o ascolti con cosa ascolti di te? la tua testa? la tua pancia? E tutto il resto sei proprio sicuro che sta dormendo? Non è che senti un fremito da qualche parte…non è che arriva una sensazione di fremito nella schiena? E i tuoi organi genitali, il tuo eros, la tua energia dove sono? Ma non solo quando qualcuno ti piace, dove sono sempre: nelle tue parole, nel tuo pensare, nel tuo far finta di ascoltare…
Prova, prova a percepire con tutto di te. Fai un esperimento, gioca. Scegli un’ora, un’attività qualsiasi e prova a viverla con una parte del tuo corpo che usi poco. Mangia ascoltando le tue gambe, cammina ascoltando il tuo ventre, parla ascoltando la tua schiena, ascolta i rumori esterni con il pube.
Gioca, cambia punto di osservazione, lascia andare, sperimenta.
Cosa potrai diventare con questa nuova consapevolezza? Quali meraviglie potrai scoprire con questo nuovo gioco? Quale pienezza si aprirà per te in questo nuovo mondo percettivo?
Roberta Bailo
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