Il covid della paura

Premetto che non voglio entrare nel merito, neanche oggi, della situazione attuale, di fake news, complottismi e delle diverse ipotesi, dell’aumentare dei casi e via dicendo.

La mia riflessione, sulla quale voglio condurti, vuole essere a livello altro, di energia che si respira.

Vuole essere ancora sul potere che possiamo dare alla paura, se la alimentiamo.
Si respira infatti ancora e di nuovo paura, paura che il virus possa prendere campo e che ci costringa ancora a limitare la nostra libertà.Una paura alimentata di nuovodalle notizie incalzanti che ci giungono, di ogni tipo.

Tutto sta anche, e non solo, ovviamente, a quanto potere diamo a ciò che è esterno a noi, di entrare nelle nostre vite, di prendere e occupare tanto o poco spazio. Ovviamente non siamo onnipotenti, ma la nostra parte possiamo farla.

Perchè la paura si può contenere, arginare e scegliere che cosa farne.

Non ha un potere assoluto e le parole contano, creano energia che possiamo gestire. Compiendo un passo indietro. Proprio come sto cercando di fare adesso io.

Nel momento in cui mi distanzio, osservo e vedo come essa si stia di nuovo insinuando come sottofondo nelle nostre vite.

Paura e ancora paura, veicolata da un certo tipo di notizie che invece che muovere alla prudenza, ancora una volta spingono, goccia dopo goccia, ad un crescere di paura e ansia per il futuro prossimo, per l’autunno.

Ma se ti fermi a riflettere puoi trovare come ti relazioni con lei e compiere qualche movimento di gestione della situazione.

Come in tutte le cose delle nostre vite dove la paura può giocare un ruolo fondamentale, soprattutto se la alimentiamo continuamente con i pensieri ad essa collegati. La paura si nutre di paura, di frasi ossessive, di uno sguardo fisso su di lei, di non accettazione del suo esserci nel nostro spazio emotivo. Meno la accettiamo più lei si ingigantisce, più la ascoltiamo più lei diminuisce.

La paura può diventare alleata, ma in certi casi ci vogliono tagli netti e decisione centrata.

In questo caso direi che ancora in questo autunno ci viene chiesto questo.

Di non nutrire la paura. Con ascolto incessante di ogni minimo aggiornamento e notizia.

E soprattutto di ecologia delle parole e delle energie.

Ogni parola che usiamo dà forma e nutre. Carica di energia una determinata situazione o evento.

Parlare troppo di qualcosa lo fa crescere e prendere potere.

Quanto potere vogliamo ancora dare a questo virus nelle nostre vite?

Necessario allora proteggersi e usare la capacità del femminile di prendersi cura in modo sano.

non alimentare la paura con tutti quei rinforzi che spesso applichiamo nelle diverse aree della nostra vita. Con quello sguardo di ricerca delle conferme dei nostri copioni che ci conducono ad abbassare l’energia.

Rivolgiamo sguardo, energia altrove.

Anzi, potenziamo altro, per mettere in figura la vita, le nostre passioni, quello che ci sta a cuore.

Nutriamoci allora di parole di fiducia, speranza, di bellezza e facciamo in modo che siano quelli a crescere. Anche la paura allora sarà attratta da tanta bellezza.

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