Il primo passo dell’autostima: uno spostamento di sguardo e un movimento indietro

Ecco il primo dei due passi del cammino alla scoperta del proprio valore: spostare lo sguardo.

Ho scelto di scrivere scoperta del proprio valore e non autostima, perché non amo molto questa parola… Certo significa stima di sé, inteso come riconoscimento del proprio valore, ma la parola stima evoca in qualche modo anche un valore commerciale e può portare fuori strada. Preferisco consapevolezza di sé, consapevolezza del proprio valore, prima di tutto, come essere umano e come persona unica. Una consapevolezza che puoi portare e regalare nel mondo, nella tua vita e che, se integrata, ti farà vivere in modo diverso più autentico e fecondo.

Il primo passo allora per scoprire il proprio valore (unico e reale: non c’è alcun dubbio che esista) è cambiare dove metti il tuo sguardo, lo devi spostare dall’altro a te. L’altro può averti giudicato, respinto, criticato in passato e può farlo ancora in mille modi diversi. Ti può dire che sei il solito scemo, che non dovevi fare così, che non sei capace a…ma non avrà mai “ragione” quando i suoi giudizi saranno assolutizzanti. La differenza sostanziale è questa: tu non sei scemo, avrai magari fatto un’azione scema, non è vero che non sei capace in assoluto, ma solo che non sei stato capace di fare quella determinata cosa, perché sei un essere umano che ha anche dei limiti, ma non coincide con  i suoi limiti…  è una questione di potere, di potere che dai tu all’altro su di te.

Nessuno ha il potere di farti sentire che non hai valore. Tu sei un valore unico.

E il primo movimento interiore per comprendere questo consiste nello spostare lo sguardo dall’altro a te. E’ una scelta di spostare lo sguardo da fuori a dentro e un movimento da in avanti a indietro.

Da fuori a dentro: ascolta te, con le tue emozioni; da in avanti a indietro: lascia uno spazio tra te e l’altro in modo che tu possa osservare lui che ti dice questo e che cosa accade in te quando te lo dice.

E fermarti, lasciando andare quei pensieri che ti fanno vedere solo quello che non c’è, quello che non va. (So che non è facile, ma se lo scegli allora diventa possibile)

Dove metti il tuo sguardo? Quando pensi, quando sei con un amico, quando sei al lavoro…che cosa ascolti, che parole ti dici, che cosa vedi?

E dove potresti metterlo? Sei abituato a vedere solo quello che non va? in te, nell’altro, in quello che ti dice, per la strada, quando guardi la tua città, quando fai la spesa, quando ascolti tuo figlio…prova a spostarlo. Decidi (è un allenamento) di non guardare più quello che non va, ma sposta lentamente il tuo occhio interiore che osserva. E osserva. Semplicemente come sei, ascolta e guarda i tuoi movimenti, le tue parole, le tue emozioni. Osservati.

E ora il secondo passo: fai un passo indietro. Proteggi la tua zona di sicurezza, lascia entrare, con le parole, con i pensieri o le emozioni, soltanto chi decidi tu che debba entrare.

E paradossalmente (ma neanche tanto) farai così un passo in avanti.

Scegli tu come voi sentirti, come vuoi vivere. Vuoi continuare a sentirti realizzato a metà, insicuro in alcune situazioni, portarti dietro sempre quella sensazione di non valere abbastanza, che avresti dovuto fare di più e meglio?

Scegli chi lasciar entrare nella relazione con te. Scegli chi vuoi essere e come vuoi lasciarti vedere dagli altri. Metti un confine tra te e l’altro, che solo tu deciderai se e quando aprire per lasciar entrare. Ma anche quando lo lascerai entrare decidi tu a che “distanza” tenerlo. Sei tu che puoi decidere se e quanto potere lasciare all’altro su di te.

Tu con il valore infinito che sei e con le capacità di creare valore, di essere valore che hai.

Questa sì che è autostima: il tuo valore.

Sposta lo sguardo allora dal dover essere meglio, all’essere chi sei.

Poi, sposta le energie, diluiscile, non comprimerle nell’ansia della prestazione, nel dover essere, spostati dal tempo della corsa, frenetico, del non basta mai, al tuo tempo, quello del tuo corpo, dell’ascolto, della lentezza. Lascia andare il tempo che non è tuo, ma che ti è stato imposto e purtroppo ti viene imposto ogni giorno.

Il tempo del tuo valore ha altre strade e altri ritmi.

Sono i primi due passi per costruire la tua solidità.

Nel prossimo articolo scoprirai come approfondire il primo passo: il tuo valore.

Roberta

 

 

 

 

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