La libertà che voglio è concreta. Non sono parole per aria, da slogan e romanzi.
Come l’amore che voglio è concreto, lo voglio sentire accanto come presenza calda.
Come mano da sfiorare, labbra vere che mi parlano, da sentire.
Accanto. Presenza fisica.
La libertà che voglio non sono parole altisonanti e slogan preconfezionati.
È poter essere libera di dire la mia senza paura di essere resa ridicola, di non sentirmi in colpa se scelgo me stessa, quando voglio seguire la mia strada ed essere amata per chi sono; di cambiare idea e non essere presa per pazza; di poter esprimeere le mie opinioni ed essere ascoltata come interlocutrice allo stesso livello, degna di rispetto e di ascolto.
Di cambiare lavoro ed essere suportata da parole di fiducia, perché le persone che dicono di volermi bene conoscono il mio valore e i miei talenti; di sapere che se mi dici che domani ci sei, ci sarai perché sei entrato nella mia vita e non sono un optional.
La libertà che voglio è di poter ridere senza essere giudicata una scema infantile; di poterti dire il mio dolore sapendo che non lo userai alla prima occasione per avere ragione tu, perché non siamo in guerra o in competizione, ma camminiamo accanto legati da un sentimento; è sapere che se anche non sono perfetta e non faccio tutto quello che vuoi tu, non ti perderò domani e neanche dopodomani.
La libertà che voglio è di potermi esprimere senza paura di perderti, di essere giudicata, di non essere vista.
La libertà che voglio è poterti dire il mio bisogno di essere vista, ed essere vista.
Di poterti mostrare la mia forza e la mia fragilità, senza paura che tu possa scappare.
Di poter litigare con te e poi sapere che faremo entrambi la nostra parte per ritrovarci, non come bambini offesi e vittime-carnefici, ma come adulti che conoscono le ombre e cercano una strada per incontrarsi.