La misteriosa ciclità delle mestruazioni

In un cammino di rinascita e di risveglio del proprio essere wild, della propria anima femminile profonda, non si può non tenere conto di quel ciclo di cui il nostro corpo è parte, ogni mese.

Te ne parlo da donna che per anni è stata intimidita da “quei giorni”, che ha partorito e vissuto una parte di imbarazzo, e che, non solo per legittima riservatezza e pudore, ma anche per vergogna appresa da educazione ricevuta, solo avanti negli anni ne ha compreso la sacralità e il potere di connessione.

Ancora oggi credo che in un certo senso le mestruazioni siano un tabù.

La misteriosa ciclità delle mestruazioni.

Parlo da donna “profana”, a te donna che non sei ancora così “evoluta” da vivere tutta quella sacralità dovuta al tuo ciclo mestruale.

A te donna che ti dà fastidio dover dire “ho il ciclo”, “ho le mie cose, sono indisposta, sono in quei giorni…” e che quando lo devi dire o far capire, sei in imbarazzo.

Quante di noi si sono spesso trovate in questa situazione, un po’ imbarazzate, un po’ infastidite, un po’ tentate di nascondere quei giorni…

So che non tutte lo vivono così, ( e che dipende molto anche da quale “generazione” appartieni), ma se non sei tra quelle che hanno svolto un lungo percorso di consapevolezza anche su questo aspetto così sacro e importante, sentirai che sto parlando di qualcosa che ti può essere familiare.

Anche da questo aspetto così centrale nella vita di una donna, passa il cammino di accettazione di se stesse e soprattutto da lì. Il corpo non mente, il corpo è nostro alleato, il nostro corpo sacro è profondamente connesso con la ciclità, con la naturalità e con i cicli della terra e del tempo.

Una ciclicità che abbiamo perso di vista e che addirittura tendiamo a nascondere vergognandocene.

Abbiamo perso quella profonda connessione con la natura, che abita in noi in sincronia con il fuori di noi e perso il valore profondo del celebrare il nostro corpo e la divinità che vive in noi.

Siamo spesso infastidite dal gonfiore preciclo. Scocciate per quei chili in più, invidiamo chi magari non le ha più, nervose per l’insonnia, per la tensione del seno, per i dolori premestruali, per le vampate poi.

Come se tutto questo non ci appartenesse, come se appunto il nostro corpo fosse un estraneo da portarci dietro e appresso per tutto questo tempo, e che ci infastidisce ogni mese, limitandoci nelle nostre performance e non invece un tempo di cura e amore per noi, a seconda delle fasi in cui siamo.

Lo sguardo qui sempre proiettato fuori, verso le aspettative, e non dentro, nel grandissimo mistero che si compie in noi.

Abbiamo perso la sacralità di quello che avviene dentro il rumore e l’armonia del nostro corpo, ogni mese, la sua potenza e connessione energetica profonda con la terra e la luna. Con l’energia di cui siamo compartecipi, con la ciclicità della vita/morte/vita di cui profondamente wild siamo parte integrante.

In tutto questo risiede potente la nostra divinità, la sacralità del corpo che viviamo e la sua bellezza.

Sappiamo quanto fosse sacro e importante nell’antichità, dove il sangue mestruale era fonte di fertilità, centro della vita del villaggio in cui la donna era venerata e sacra.

La vita di oggi ha silenziato tutto questo e reso qualcosa di cui vergognarsi, da nascondere con super assorbenti invisibili, performance richieste al massimo anche in quei giorni, sessualità spaventata ed evitata. Come se fosse qualcosa da non vivere, da non vedere l’ora che passi per poter ricominciare a vivere. Non parliamo se accompagnate dal dolore, come se riflettessimo nel dolore del corpo una non accettazione del loro esserci e fare parte del nostro femminile profondo. Anche nella loro assenza.

Questo rituale di vita che ogni mese avviene in noi ci rende compartecipi della creazione, del potere della vita e del suo mistero. Durante il ciclo la nostra percezione è potenziata, e lì possiamo attingere al nostro intuito più profondo e al nostro mistero dell’essere wild.
Accogliamo con amore e senso del sacro questo nostro potere. Potrà cambiare la percezione di noi stesse e svelarci un nuovo modo di vederci e di stare con noi stesse.

Un grande abbraccio.

Roberta

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