Mi rassegno o inizio ad osare veramente?

MI DEVO RASSEGNARE? O POSSO OSARE LA MIA VITA?

NON MI ACCONTENTO, IO CI PROVO.

Mi sono sempre chiesta, nella mia vita, fin dove avrei potuto spingere con i sogni e osare.

Sono sempre stata testarda, e non a caso sono un’outsider. Nel lavoro, in amore, nelle relazioni tutte. Ho capito che non è ottenere sempre e comunque quello che si vuole (questo è un’altra cosa), ma che si può integrare senso di realtà e autenticità: questo è il punto.

Credo di non essermi mai rassegnata, anche quando credevo di averlo fatto, anche quando mi dicevo “Va beh, devo accettare che la mia realtà è diversa, non si può realizzare tutto nella vita, mi devo rassegnare a…”.

Ma una voce dentro di me si ribellava prepotentemente perché non riusciva ad accettare che la vita avesse deciso di farmi sedere, di mollare i sogni e quello che mi faceva brillare gli occhi e smuovere la pancia.

Ecco perché nel mio essere coach per le altre donne c’è fortissima questa mia energia, perché credo che non possiamo e non dobbiamo rassegnarci.

Molte donne che giungono a me hanno questo vissuto di base. Direi che quasi la totalità di fondo ha questo dilemma: quale vita posso chiedere per me? (Ed ottenere?) Mi devo rassegnare e spegnere quel fuoco che sento dentro, quell’anelito a qualcosa in più, o posso trovare spazio nella realtà per quello che possa farmi essere felice di alzarmi la mattina, e di vivere la mia giornata?

Lì oggi credo sia necessaria una guida. Una guida alla speranza , in fondo, altro non è che questo quello che mi viene chiesto. Una guida che sia concreta e che aiuti a vedere che la possibilità concreta e reale esiste. Quale? Quella di tentare, con tutta la propria energia, di osare credere e vivere i propri desideri. Osare desiderare e realizzare. Perchè sotto sotto ci spaventa anche realizzarci. Educate al dubbio, spinte a farci vacillare i sogni, oppresse di realtà, sature di non si può, siamo state soffocate e messe nell’angolo. So di averlo già scritto altre volte, ma continuo a sentire e verificare con mano anche nella mia vita personale quanto sia un continuo messaggio di impotenza quello che ci arriva, da ogni parte.

Ce la farò a trovare il MIO lavoro? Potrò vivere di quello? Riuscirò ad essere amata? Posso vivere? Posso essere felice? Posso realizzarmi? Oppure mi devo rassegnare a rimanere con un compagno che non mi vede e che non è quello che credevo, o addirittura che mi maltratta verbalmente? Mi devo rassegnre a non essere amata? Mi devo rassegnare ad un lavoro che mi spegne otto ore al giorno, così per tutta la vita? Mi devo rassegnare ad una vita tra quattro mura, senza luce, quando io sogno grandi orizzonti…

Quando è tempo di lasciar andare? Quando osare?
La mia risposta è: mai rassegnarsi. Mai. Accettare sì, ma non rassegnarsi. La differenza è sostanziale. Acettare quello che non posso cambiare, ma mettere fuoco nuovo su quello che è in mio potere. Perchè un potere lo hai. Su te stessa, i tuoi deisderi, le tue credenze, il tuo mondo interiore.

Il percorso non è semplice e immediato, ma si può e si deve (per se stesse e per il dono della vita). Passo dopo passo, scoprire quello che si desidera veramente, vedere gli ostacoli e ascoltarli, trovare le proprie risorse e le proprie passioni… così il desiderio diventa reale, si fanno scendere nella realtà i propri desidera e diventa possibile. Il non ce la farò mai, diventa: oggi posso fare questo che mi porterà a quest’altro e così via.

Un abbraccio.

Roberta wild

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