Se non riesci ad adattarti a questo mondo

Probabilmente stai facendo le cose giuste…
Stai scegliendo la tua diversità.

Per anni ho cercato di adattarmi, come di stringere chi ero e quello che provavo, perchè potesse entrare nel mondo che mi circondava.

Egocentrica in questo: ero io che non andavo bene, io che mancavo in qualcosa.

Il centro di potere in realtà erano sempre gli altri. Il mio sguardo spostato fuori da me, anche se apparentemente ero introversa e riflessiva.

“Altri” che pesavano e spostavano la bilancia verso di loro. Loro gli dei, loro i detentori del sì o no, a me stessa. Io, a scrutare reazioni e approvazioni.

Ti suonano familiari questi vissuti?

Credo che abbiano da dire anche a te.

Quanto ti sforzi di piacere, di andare bene, di accomodarti e smussarti.

Spostata, inclinata… auto zittita, persa nel non sapere come e quando e con chi. Quando dire, quando muoverti. Nel tentativo goffo a volte, disperato, di farti vedere belle, amabili, a costo di…

Quale costo?

Quale peso energetico?

Quale sforzo?

Quale posto spostato.

Quale spostamento è richiesto?

 

Quello che spesso invito a fare, con le donne che seguo, è di accompagnarle a stare in quello che c’è.

Quanta libertà e leggerezza nello stare davanti alla nostra realtà!

Senza nasconderci dietro a  – ma dovrei essere – e dovrei fare – o dovrei essere già laggiù…

Il piacere e il gusto del vedersi per davvero, del fare le cose per davvero, dell’umilmente smettere di farsi la guerra. Lo hai mai provato?

Credo sia uno dei segreti più grandi e delle molle più autentiche che la vita possa regalarci. Di movimento e cambiamento.

Fermarsi, stare e guardare.

Siamo in chiusura di mese, un nuovo mese sta per aprirsi a te, e mi sorge spontaneo guardare il mese appena trascorso per gustare i passi compiuti, le scoperte e le nuove consapevolezze.

Senza affannarsi a cercare subito un nuovo obiettivo per il mese di luglio, ma per prenderti il tempo di respirare in questo giugno particolare.

Per me giugno ha visto l’ingresso di nuove energie “da vacanza”. Che mi hanno portata a lavorare in un modo diverso e paradossalmente più fruttuoso. Dico paradossalmente, in senso ironico, in realtà, perché so bene che ha più valore fare meno…

Questo mese di giugno che cosa ti ha regalato?

Quale permesso ti sei data?

Quale “cosa giusta” hai fatto? Per scegliere la tua diversità?

Ti va di raccontarcelo?

 

Un abbraccio
Roberta

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