Si fa presto a dire sii te stessa nella tua unicità…

Si fa presto a diremanifestati nella tua unicità, scegli il tuo potere, manifestalo nella tua vita, sii te stessa…“. Lo so, non è per nulla facile. La strada è spesso piena di sassi, contorta, in salita, e non si vede la fine.

Perché non siamo abituate.

Credo che la nostra generazione sia quella che più soffre di questo passaggio: non più sottomesse del tutto, ma non ancora libere. Abituate fin a piccole a lasciarci prevaricare. Siamo la generazione del cambiamento, abbiamo nei decenni conquistato diritti sia sociali, sia generazionali, ma ancora va fatta della strada, sia all’esterno, ma soprattutto dentro di noi. Saremo noi che lo trasmetteremo ai nostri figli, biologici e non. Il cambiamento parte dall’interno, si sa. È quello che poi produce un’onda, anche energetica, che modifica tutto il resto. Ognuno nel suo piccolo infinito mondo.

Ma non è per nulla semplice, spesso.

Abbiamo ingoiato nelle cellule assenze, introiettato regole, doveri, condanne e sensi di colpa. Vomitato no indifferenziati. E una logica di performance sembra che ci sbarri la strada. C’è una grande fetta di mondo che funziona secondo apparenza, competizione, e che esclude ancora pesantemente chi tenta di seguire la propria autenticità. Anzi, la esclude e la ignora. Non soltanto fuori, ma anche nelle nostre realtà quotidiane, sia lavorative, sia relazionali.
Ci scontriamo con giudizi, e ancora giudizi, pesanti come macigni, spesso subdoli e mascherati. Di chi vorrebbe instradarci, dirci come dovremmo vivere, sempre pronti a fornirci ricette e buoni consigli, che il più delle volte, non si adattano alla nostra pelle, non ci vedono o hanno visto mai. Etichette preconfezionate sul come e quando, valide un po’ per tutte. Luoghi comuni del buon vivere che non hanno mai reso felice nessuno.

Come fare dunque a lasciar emergere i nostri talenti, le voci e gli atti dell’anima, la nostra essenza? Quando siamo dentro a relazioni sbilanciate, quando dobbiamo tenerci a denti stretti un lavoro che magari ci spegne, quando vorremmo urlare al mondo quello che ci brucia nell’anima e costruire il nostro mondo fatto di abbondanza, di amore autentico e di gioia? E invece abbiamo un compagno che ci deride spesso, madri che non ci vedono e riconoscono, padri urlanti e chiusi nelle loro antiche logiche di doverismo e potere, amicizie che non risuonano con i nostri interessi, ricordi sbiaditi di quello che sognavamo da bambine? Talmente sbiaditi che non ce li ricordiamo più neppure noi?
Quando vorremmo tanto lasciar esplodere la nostra gioia di vivere e troviamo intorno entusiasmi spenti, grigiore, vite accomodate, vite che stentano, lamentele, sfiducia, rassegnazione…

Va tutto male“, ci sentiamo dire ovunque. Guarda come va il mondo…ma io chi posso essere? Come mi puoi parlare di potere e di autenticità?

Posso e non smetterò mai di farlo. So che è difficile, ma non impossibile. E so che può unicamente partire da te.

Da un tuo atto interiore di scelta. Perché hai un potere. Quello di fermarti, spostarti di lato rispetto a tutto e tutti e guardarti dentro, di diventare consapevole di te e di imprimere della TUA Anima la TUA vita. E al resto ci penserà l’universo o come lo vuoi chiamare… Puoi vedere altro, cambiare sguardo anche sulla relata, spostare la tua energia concentrata su quello che non va, per alimentare quello che invece attende di crescere, seme di vita.

Non siamo venuti al mondo per colmare i vuoti dei nostri genitori, per vivere la vita di altri, per rispondere a quello che si aspettano da noi, per riempire i loro bisogni. Condivisione e amore viaggiano su altri binari.

Siamo al mondo anche per essere profondamente chi siamo. Con tutto, proprio tutto, nulla escluso. E più accettiamo questo, più in noi si libera un campo infinito di possibilità. Quello che non va scemerà sullo sfondo con leggerezza, ad un certo punto.

Come fare, mi dirai adesso.

Iniziare. In qualsiasi momento, non domani, ma ora. Ad ascoltare te. Veramente te. Se tu per prima non ti dai ascolto come possono farlo gli altri? Se tu per prima non ti prendi sul serio, come può farlo un altro? Se dentro di te non ti dai retta, alzi le spalle dentro allo sconforto, non credi alla possibilità di un cambiamento reale. Eppure da qualche parte lo sai.

Prenditi sul serio, ascolta le voci che hai dentro, so che sono tantissime, che dicono cose diverse, contraddittorie, che c’è spesso confusione, incertezza, paure tante. Accoglile tutte, fai ordine, una per volta. Come se fossero tue amate sorelle. Dai loro un nome, falle sedere alla tua tavola. Prendile sul serio tutte, non escluderne nessuna. E da lì il tuo puzzle inizierà a comporsi.

Come? con atti concreti quotidiani, rompendo automatismi e abitudini, ad esempio. Rispondi sempre allo stesso modo? cambia modo di rispondere: ogni volta che… eliminalo, sorprenditi! vai a scovare un’abitudine che altro non fa che alimentare un tuo senso di colpa: ogni volta che mi dice…io mi sento… e prova a rispondere diversamente, prima dentro di te. Di nuovo, datti questo permesso. Datti il permesso del coraggio, di vedere diversamente, di superare la percezione di massa. Se non ti dai il permesso, potrai fare mille corsi, mille incontri di coaching motivazionali, e altro ancora, ma non servirà a molto.
Buon inizio!

Roberta

 

 

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