Quando senti che la terra non c’è più sotto i piedi,
quando non sai più chi sei, non trovi più senso e direzione,
quando il dolore è troppo grande per farsi parola
e sarebbe uno squarcio nel cuore e nell’anima poterlo andare anche solo a guardare.
Quando il nulla arriva a stendere un velo su di te
e tutto quello che ti vibrava sembra muto,
quando sai di essere andata via anche da te stessa
in quel luogo senza dove e senza traccia,
quando solo i vecchi dolori vengono a trovarti
e le tue spalle non ce la fanno più a sorreggerli,
quando non c’è più anima e non più scintille.
Fai la cosa più dura e difficile da fare.
Amati.
Senza chiederti nulla.
Con pazienza. Infinita pazienza di chi non sa più nulla, ma c’è ancora.
Non chiederti nulla.
So che i gesti sono uguali. Le ore le stesse, tu sembri la stessa ma non lo sei più.
Andata via,
urlante in un altro mondo
e il cuore si squarcerebbe se dessi il permesso alla rabbia di entrare.
Urla alla terra, al vento, agli alberi,
all’oceano, agli elementi,
alla terra buia che tutto ascolta.
Invoca Madre Natura,
chiedi alle forze della terra di sorreggerti
di condurti in questo buio a ritrovare la luce.
Chiedi la forza della Grandi Madri e Sorelle
che intessano per te un grembo di cura
e attendi che il tempo e la vita
ricomincino a tessere per te i tuoi giorni e la tua realtà nuova.
Connettiti alla terra e alle sue radici,
e null’altro.
Nella resa, che la vita saprà come riprendere i pezzi della tua anima.
Lì il tuo centro e il tuo ritornare nuova.
Torna al centro
anche se non sai quale sia,
rileggi il tuo libro per fare memoria
accarezza il cuore,
non spingere
urla canta cammina, cerca chiedi pretendi, piangi emoziona
vivi, questo tempo per quello che ti raggiunge improvviso
spacca viviti
scuoti chiedi e ancora chiedi
prendi i barlumi di calore senza chiederti e poi,
canta alle donne del tempo
il tuo canto buio:
lassù nelle folte schiere degli angeli
e laggiù nella terra brulicante
e nel tempo antico,
le anime sapranno e
udranno.
Nel silenzio, un abbraccio.
Roberta